Poesie del Granchio
(Autunno 2005) le poesie pubblicate in queste pagine sono scelte da me secondo il mio gusto, rimangono di proprietà degli autori e, in qualche caso, non sono in stesura definitiva . |
Il 9/3/85 ebbi voglia di tradurre in italiano questa bellissima poesia di Eduardo dedicata al mare. Forse non tutti sanno che Eduardo fu,oltre che impareggiabile attore e commediografo, anche un grande poeta. Questa poesia, in particolare, mi colpì per il sentimento misto di confidenza e sacro timore con cui il poeta si rivolge al mare, elemento incontrollabile, ispiratore, in diverse maniere, di molti poeti, da Lucrezio a Pascoli, da Baudelaire a Montale. Per Eduardo il mare è un gigantesco simbolo delle passioni umane che si scatenano in tempi e modi imprevedibili e inconsapevoli, a cui, però, bisogna rassegnarsi e che bisogna guardare con serenità come ogni evento naturale e quotidiano.
La mia traduzione è estremamente libera ed essenziale. M'interessava solo ribadire i concetti. Oggi, se potessi parlargli, direi a Eduardo: "Eduà, riguardo al mare tu hai ragione. Il mare è mare: non è consapevole dei danni che fa e difficilmente si può arginare. Ma se l'uomo, con le sue passioni e le sue ambizioni assurde, non viene fermato in tempo, qui il mondo salta per aria, come un deposito di fuochi artificiali. Ti ricordi la commedia in cui quel tuo personaggio, invece di parlare, spara mortaretti? E quello, l'uomo, oggigiorno parla, parla, ma spara anche di più...". |
Mare
9/3/85 (Libera traduzione dalla poesia scritta in napoletano da Eduardo De Filippo)
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