Il pensiero del granchio 
(Settembre 2003)
Rubrica di ciò che il granchio pensa nel suo buco-giardino.

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Primi di settembre 2003

Quando finalmente le notti si sono rinfrescate e la mattina si può respirare andando a passeggio addirittura con i calzoni lunghi, i meteorologi di tutte le emittenti hanno detto in coro: forse possiamo dire addio al caldo africano, per quest'anno. Bilancio: siccità disastrosa che si aggiunge alle diverse scuse per i rincari dei generi alimentari, migliaia di ettari di bosco distrutti dagli incendi dolosi, centinaia di vecchietti uccisi dai colpi di calore, alluvioni nel nord alle prime piogge torrenziali. Ciò che indigna è che ancora circolino voci, anche autorevoli di scienziati, che vorrebbero far credere a noi allocchi che tutta questa rivoluzione climatica possa essere 'naturale'. Signori, il caldo è durato almeno tre mesi senza sosta, e questo non era mai successo alle nostre latitudini. La temperatura della terra aumenta di anno in anno e la causa prima è l'effetto serra provocato dalle azioni dissennate di chi sta guidando l'umanità e tutta la natura verso la distruzione. Le glaciazioni e i disgeli planetari hanno periodi di milioni di anni, non di mezzo secolo.
Quanto agli incendi dei boschi, devo dire che questi misteriosi fenomeni, per i quali qust'anno sono stati trovati alcuni squallidi e insufficienti colpevoli, sono fonti di grandi business, proprio come i virus e gli altri programmi danneggiatori dei sistemi informatici. Chi costruisce e vende gli antivirus, gli anti-spy, gli anti-redialer, i fire-wall è fortemente interessato alla presenza di virus e affini; chi costruisce e vende i canadair, gli elicotteri antincendio ecc., forse non esisterebbe se non ci fossero ogni anno gli incendi. Esistono evidenti conflitti d'interesse. Solo se chi spegne gli incendi o ammazza i virus non ne traesse vantaggi personali proporzionali allo stato di allarme e alla conseguente domanda si eviterebbe il conflitto. Sono servizi pubblici e dovrebbero essere praticati da enti che non avessero altro interesse oltre il benessere dei cittadini. Esistono? La tendenza oggi è diversa.
Certamente il ragionamento potrebbe essere ancora più esteso e, com'è già noto, io non esito ad estenderlo. Il conflitto d'interesse è alla base di tutto il malessere che affligge la società. Il medico cura i malati che lo pagano e non vorrebbe che morissero, ma, talvolta in buona fede, inconsciamente,  non vorrebbe che guarissero troppo presto. Il dentista è interessato a metterci tanto oro in bocca pur di godere dei ben noti lauti guadagni e non ha nessun interesse alla ricerca di un farmaco o di un vaccino per la carie. Il meccanico tiene a far bella figura facendosi pagare anche 100 euro all'ora - il costo dei pezzi è a parte e questa è la mia ultima esperienza - ma è anche interessato a riparare al più presto il prossimo guasto. Il notaio non ha problemi: ha tariffe astronomiche ed è difeso dal suo albo di casta, come tanti altri liberi professionisti. Esistono gli esosi che esagerano e i modesti che si vergognano di approfittare e non arricchiscono mai. Ma il punto è un altro: si vuole o non si vuole prevenire e tagliare il male alla radice? Se si volesse, si dovrebbe provvedere a spazzar via tutti i possibili moventi. E tra questi il più potente è il lucro.
 
mic.dang@tiscalinet.it
mic.dang@libero.it
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