Il pensiero del granchio
(Maggio 2001) Rubrica di ciò che il granchio pensa nel suo buco-giardino. |
Il tempo passa come un fulmine. Se accade qualcosa d'importante
e non hai i riflessi pronti, non sei abituato a riconoscere gli eventi storici,
quelli che caratterizzano un'epoca e determinano gli eventi successivi; se
si verifica uno di quegli eventi che indirizzano il cammino della storia,
l'evento ti passa sotto il naso. Tu non te ne accorgi perché un'onda
del mare, per quanto rumorosa e scintillante, è solo un bagliore in
mezzo agli altri. Chi è l'esperto raffinato capace di riconoscere
la svolta storica del secolo? Nella provincia italica qualcuno crede che
una nuova epoca stia per cominciare dopo il 13 maggio. Che abbia ragione?
Ovviamente una vittoria del centro-destra segnerebbe una svolta, anche
se c'è chi ritiene che il centro-sinistra in fondo non abbia fatto
che una politica di destra. Molti degli imprenditori, commercianti, artigiani,
religiosi e anche operai sono convinti che i nuovi governanti li agevolerebbero
nelle loro attività. E, non illudiamoci, la ragione che induce più
spesso un cittadino italiano a votare per l'uno o per l'altro non è
un ideale: è la salvaguardia dei propri interessi personali, familiari
e di corporazione. Molti degli italiani, potrei sbagliarmi, scelgono la propria
parte politica (parlerei volentieri di partiti ma dicono che non esistono
più o non sono più graditi) come scelgono la squadra di calcio:
in base agli entusiasmi più in voga nell'ambiente in cui passano le
giornate. E la simpatia dei candidati è fondamentale come la bravura
di un giocatore di calcio. Mai come oggi, da 50 anni, è praticato
anche in Italia il culto della personalità, l'entusiasmo smodato per
il leader di una fazione a scapito di una scelta ragianata e pacata. Con
questo non voglio dire che gli elettori siano poco seri o che non ragionino
o che si lascino raggirare da abili piazzisti. Ma, certamente, decenni di
educazione pseudoscolastica, televisiva, aziendalistica e di insana concezione
della sportività fondata sull'esaltazione fanatica per i colori di
una squadra di calcio devono avere plasmato alcune tra le menti degli italiani.
La maggior parte però non credo che sia veramente esaltata. Vota per
chi promette di soddisfare i suoi immediati desideri. Che importanza hanno
la salvezza dell'ambiente, il riscatto dei poveri, la cura della salute,
della cultura, il rispetto delle libertà di pensiero, di culto, dei
diversi e addirittura di chi compie il proprio dovere di magistrato o di
cronista? Sono tutte sciocche velleità degli invidiosi incapaci che
non riescono a conquistarsi quel benessere riservato ai migliori? Ciò
che conta è il vantaggio immediato di un posto di lavoro, di una
promozione, dell'amicizia di persone facoltose e potenti? Questa è
la mentalità di molti tra gli italiani. E non credo che la sua
affermazione elettorale possa segnare una svolta storica. Insomma, ragazzi,
votare è come fare un acquisto importante. Non so voi, ma io scarto
tutti i prodotti iperpubblicizzati: ritengo che, generalmente, la
pubblicità abbia un costo elevato, e quindi sono sicuro che il venditore
ri rifà sull'acquirente.
mic.dang@tiscalinet.it mic.dang@libero.it
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