Il pensiero del granchio
(Novembre 2000) Rubrica di ciò che il granchio pensa nel suo buco-giardino. |
Da quando vivo in questo buco ho cercato invano di scrutare
l'universo, ma ne vedo solo una parte assolutamente ridicola e noiosa: quella
del mondo umano. Il giorno di Halloween (31 ottobre) è stato un giorno
tempestoso: mi è capitato di tutto. Per esempio un mucchio di streghe
mi ha rotto il vetro di una finestra. Per fortuna la notte sono andate a
dormire. Quello che dico è completamente vero. Ed altre streghe più
adulte hanno voluto aiutarmi - dietro mia insistenza - a decidere il da farsi
sul vetro rotto. Per un solo momento mi è sembrato che almeno due
di esse avessero un'opinione comune. Poi mi sono dovuto ricredere. Portare
subito l'intera finestra dal vetraio? Prendere le misure della parte visibile
della lastra, tanto poi ci pensa il vetraio? Libersrsi immediatamente dei
frammenti di vetro e invitare il vetraio per uno dei prossimi giorni...
Ma questa giornata è solo il culmine di un periodo in cui ho dovuto assistere ad un celebre trasloco: un cambio di residenza, da una città all'altra. E' noto che un trasloco è quanto di più crudele si possa augurare al peggior nemico. E chi incoraggia questa pratica è peggio di chi istiga all'investimento in assicurazioni, di chi manda e-mail con più di 700 kb di allegati (ragazzi non sentitevi coinvolti: un invio stracarico involontario può capitare a tutti, non due), di chi si tiene uno o più gatti, uno o più cani prigionieri in case di città o, peggio, ti mette in casa uno o più gatti, uno o più cani. E' gente spietata e irragionevole. I veri animalisti sono quelli che spiegano che anche cani e gatti sarebbero animali selvaggi amanti della loro libertà, se potessero vivere nel loro ambiente, fuori delle città, dove non siano costretti a cacare sull'asfalto. Assistere ad un trasloco per me è significato parteciparvi attivamente: fare con le mie chele tutto quello che non ha fatto o ha fatto male l'idraulico, l'elettricista e il muratore. Una volta gli acquisti e le vendite le facevano le buone massaie e i buoni padri di famiglia, i quali ultimi erano chiamati - e forse lo sono ancora - a redigere correttammente il modulo delle tasse. Ma da qualche decennio queste nobili figure non esistono più. Gli attuali buoni padri di famiglia giurano il falso sulla testa dei propri figli. Le buone massaie comprano oggetti pesantissimi, ingombranti e inamovibili per le loro case senza preoccuparsi di quanto la struttura architettonica può sopportare e fregandosene di chi eventualmente debba occuparsi di questi catafalchi per compiere una riparazione. Una casa è giusto che sia robusta, pesante, inamovibile: per questo si chiama immobile. Ma tutto ciò che ci si mette dentro deve essere mobile, non di truciolato. Come si fa a mettersi in casa oggetti che non si possono muovere con le sole forze delle chele o che se si spostano rischiano di schiantarsi? Eppure la maggior parte delle massaie ama spostare i mobili, almeno ogni due o tre mesi. Come fanno con i mobili di truciolato? mic.dang@tiscalinet.it mic.dang@libero.it
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