Introduzione al Tetramerone
L'opera fu scritta verso la metà degli anni '80, quando l'autore
lavorava come analista-programmatore in una grande azienda. L'ambiente è
quello di una grande ciabatteria medioevale in cui lavorano schiavi ciabattai
maltrattati e quasi tenuti prigionieri: l'allusione a una azienda frequentata
da impiegati e operai è evidente. Si allude in particolare ai dipendenti
di una 'software factory'. Non essendo l'autore particolarmente esperto di
storia medioevale, ciò che si legge è quasi esclusivamente
frutto di una pacata osservazione della realtà come si presentava
nelle stanze di un palazzo aziendale della civiltà industriale ormai
volta al tramonto. I personaggi e gli oggetti sono camuffati da personaggi
e oggetti medioevali. Coloro che vengono definiti 'lavoranti della ciabatteria'
sono i programmatori, gli analisti, i sistemisti e gli operatori di un grande
centro elettronico. I 'provatori' sono gli analisti utenti che provano i
programmi, non sono mai soddisfatti e innescano processi di revisione governati
immancabilmente dalla celeberrima legge di Murphy. I 'baccalari' (con due
c) e i 'prelati' sono i dirigenti. Gli 'sgherri' sono i quadri intermedi.
L'autore inizialmente voleva realizzare un'operetta goliardica e burlesca
con qualche spunto satirico, seguendo, solo esteriormente, il modello del
Decamerone. Poi, rendendosi conto del grave impegno richiesto per produrre
ben 10 novelle per 10 giornate, pensò di dimezzare il carico di lavoro
trovando facilmente il titolo di 'Pentamerone', senza sapere che questo era
già stato usato da Gianbattista Basile nel quindicesimo secolo come
sottotitolo del 'Cunto de li cunti'. Quando lo seppe trovò che il
suo compito poteva diventare ancora meno gravoso ricorrendo al titolo attuale,
che gli consentiva di limitarsi a 40 novelle e, inoltre, rappresentava meglio
l'ambiente descritto, grazie all'assonanza con il termine 'tetro'. Il richiamo
al Decamerone rimane tuttavia nel linguaggio inventato e plasmato proprio
sul modello boccaccesco, oltre che su reminiscenze di altri autori trecenteschi
e, in particolare, di Dante. Poiché questo linguaggio non è,
nè vuole essere, il vero trecentesco, è stato battezzato
'trecentese', alla maniera di quegli spregevoli dialetti spontanei, inconsapevoli
e fastidiosi come il 'politichese', il 'sindacalese', eccetera. Ma quello
del Tetramerone non è un linguaggio inconsapevole e, a quanto si dice,
neppure fastidioso. Chi ha letto con gusto il Decamerone ritroverà
qualche termine e qualche frase rubata a quel capolavoro.
Ad onta del progetto che, sia pure ridotto, rimaneva ambizioso, e ad
onta degli sforzi iniziali alimentati dall'approvazione generale e dai consigli
e attivi contributi da parte di alcuni valenti colleghi, l'opera non fu mai
compiuta. Restano in tutto sette novelle distribuite in due giornate.
Nel Decamerone, la villa in cui i dieci giovani si rifugiano per raccontarsi
novelle mentre in città infuria la peste non ha attinenza con i diversi
ambienti delle diverse novelle. Nel Tetramerone invece sembra che i lavoranti
novellatori non sappiano staccarsi troppo dal loro ambiente e narrano vicende
accadute nei tre manieri della Ciabatteria o in altri luoghi dove questa
svolge i suoi traffici, come fa una moderna multinazionale. Soltanto una
delle sette novelle si svolge lontano dalla Ciabatteria: è una palinodia
dissacrante e trasgressiva della storia di Paolo e Francesca. Nella prima
giornata i lavoranti novellatori si radunano nel 'Testicolario'. Nella seconda
giornata si ritrovano nella locanda del 'Ser Mario'.
Sia i narratori sia i personaggi delle novelle sono quasi sempre persone
reali che, a suo tempo, hanno letto l'opera e riso con l'autore. I loro nomi
erano già artefatti nell'opera originale, ma nell'edizione attuale
sono stati ancora più distorti, dal momento che il coinvolgimento
dei reali protagonisti, a distanza di quindici anni, non ha più
importanza, mentre l'opera rimane la testimonianza personale di un'epoca
che è ormai sorpassata ma, come tutte le ere cruciali della storia,
ha lasciato segni rilevanti. Nell'ottica microcosmica del secolo tecnologico
può benissimo definirsi 'era' un periodo di uno o due lustri. Qualcosa
è molto cambiato da quegli anni. Esistono ancora grandi aziende
strutturate come quelle di quel tempo e il lavoro del personale addetto alla
programmazione dei computers e alla gestione dei sistemi informatici è
ancora prezioso, ma strumenti strategici come l'outsourcing - cioè
l'affidare a società esterne la produzione e la manutenzione del software
- e inoltre il part-time e il telelavoro, ormai attuale e destinato a
diffondersi, hanno aumentato la distanza tra i lavoratori e reso impossibile
il formarsi di ambienti come il Testicolario, dove la familiarità
quotidiana poteva favorire la nascita di una coscienza della miseria comune
e la capacità di reagire. Ciò significa che la 'razza padrona'
ha vinto la sua guerra secolare contro la classe operaia? Qualcosa del genere,
per via anche di altri ben più gravi segni dei tempi, potrebbe apparire
verosimile, ma è storicamente e razionalmente poco probabile. Nei
secoli passati, con costi altissimi, la Storia ha mostrato un progressivo
attenuarsi delle differenze censuali tra caste o classi. Possono anche esserci
interruzioni spiacevoli e scandalose, possono esserci moderne Marie Antoniette
che consigliano nuove brioches ai sanculotti quando manca il pane, ma noi
speriamo sommessamente che almeno il processo verso gli ideali della Rivoluzione
Francese possa concludersi rapidamente e senza più spargimenti di
sangue, in barba ai tentativi mostruosamente irragionevoli di sistemare i
poveri in tali baratri di emarginazione che difficilmente poi potrebbero
risollevarsi.
L'umorismo del Tetramerone rifugge dai moralismi politico-sociali, ma
nel sottofondo permane il malumore dell' autore che non riesce a trattenere
le sue ingenue condanne per le ingiustizie.
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Copyright © 1998-1999 Emanuele & Michele
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Introduction to the Tetrameron
This work was written at the middle years '80 about, when the author
worked as a programmer-analyst in a big factory. The story is set in a big
medieval shoe factory where a lot of ill-treated slave cobblers work. The
author would allude to modern workmen and employees in a modern big software
factory. The author is not particularly expert of medieval history, so what
you can read is almost completely due to his actual analysis of the reality
as it appeared in the rooms of a factory building living in the industrial
civilization at its last decline. The characters and the objects are masked
as medieval characters and objects. Programmers, analysts, system analysts,
operators of a big electronic data building are shown as workers in a big
shoe factory. The 'shoe testers' are the user analysts charged to test the
developped programs: they are never satisfied and always require modifications
ruled by the very famous Murphy's law. Bachelors and prelates are the executives.
Bravoes are the little bosses.
At the beginning the author would produce a small goliardic, comic and
satyric work only exteriorly based on the Decameron model. Then he realized
it was very heavy to write ten stories for ten 'days', so he thought to halve
his task easy inventing the title 'Pentameron'. Unfortunately the same title
was given in the fifteenth century by Gianbattista Basile to his 'Cunto de
li cunti'. When the author knew that, he choosen the present title that allowed
to write only forthy stories and shown better the environment color, because
its sound is similar to the italian term 'tetro' that seams 'dark'. However
the link with the Decameron is visible in the language invented and constructed
on the Boccaccio and other Trecento writers model, especially Dante Alighieri.
Because the Tetrameron language neither is nor wants to be the true Trecento
language, it was named 'trecentese' at the same way some italian despicable,
spontaneous, unaware and irksome dialects are named for instance 'politichese'
or 'sindacalese'. But you can't say that the Tetrameron language is unaware
or irksom. If you enjoied reading the Decameron you can find some terms and
some sentences taken from this masterpiece.
In spite of the reduced and still ambitious project, and in spite of
the beginning efforts stimulated by the general approval and by the advices
of some clever colleagues, the Tetrameron was never finished. We have only
seven stories spread on two 'days'.
In the Decameron, the country where ten young people take refuge to narrate
stories while the plague rages in the town is an environment different from
the different stories environment. On the countrary in the Tetrameron the
shoe workers can't draw away from the shoe factory and narrate stories occurring
in the same facory or in locations where the factory traffics are accomplished,
as a modern multinational company does. Only one of the stories occurs far
from the factory: it's a transgressing and morally subversive palinode of
the Paolo and Francesca story. In the first day the story-teller workers
gather in the 'Testicularium'. In the second day they go together to the
'Sir Marius' inn.
Either the story tellers and the story characters are all real people: they
enjoied reading the work and laughed with the author. Their names were already
forged in the original work, but in the present edition they are more modified
because, after fifteen years, it's not more important to refer to the real
people. Neverthless the work remains a personal witness about an obsolete
epoch that left its marks. Many things are changed since those years. Factories
structured as the old 1980 factories still exist, and the work of the software
developers and the system managers is still requested, but the boss strategy
invented the 'outsourcing' - that is to commit the software developing and
maintenance to external societies - and the part-time and the tele-work,
by now in use and destined to be expanded. These ways to work increased the
distance between workers and avoid that environments such as the Testicularium
grow. In similar commn rooms the workers could become aware of their poverty
and of the capacity to react. Does it means that the working class has been
defeated? It could be, but we hope at least the French Revolution ideals
will soon accomplished without bloodshed. |