Il pensiero del granchio - The crab's thought
(Dicembre 1999 - December 1999)

Rubrica di ciò che il granchio pensa nel suo buco-giardino.
What the crab thinks in his hole-garden.

Italiano.........Inglese
granchio 2

Introduzione al Tetramerone

L'opera fu scritta verso la metà degli anni '80, quando l'autore lavorava come analista-programmatore in una grande azienda. L'ambiente è quello di una grande ciabatteria medioevale in cui lavorano schiavi ciabattai maltrattati e quasi tenuti prigionieri: l'allusione a una azienda frequentata da impiegati e operai è evidente. Si allude in particolare ai dipendenti di una 'software factory'. Non essendo l'autore particolarmente esperto di storia medioevale, ciò che si legge è quasi esclusivamente frutto di una pacata osservazione della realtà come si presentava nelle stanze di un palazzo aziendale della civiltà industriale ormai volta al tramonto. I personaggi e gli oggetti sono camuffati da personaggi e oggetti medioevali. Coloro che vengono definiti 'lavoranti della ciabatteria' sono i programmatori, gli analisti, i sistemisti e gli operatori di un grande centro elettronico. I 'provatori' sono gli analisti utenti che provano i programmi, non sono mai soddisfatti e innescano processi di revisione governati immancabilmente dalla celeberrima legge di Murphy. I 'baccalari' (con due c) e i 'prelati' sono i dirigenti. Gli 'sgherri' sono i quadri intermedi.
L'autore inizialmente voleva realizzare un'operetta goliardica e burlesca con qualche spunto satirico, seguendo, solo esteriormente, il modello del Decamerone. Poi, rendendosi conto del grave impegno richiesto per produrre ben 10 novelle per 10 giornate, pensò di dimezzare il carico di lavoro trovando facilmente il titolo di 'Pentamerone', senza sapere che questo era già stato usato da Gianbattista Basile nel quindicesimo secolo come sottotitolo del 'Cunto de li cunti'. Quando lo seppe trovò che il suo compito poteva diventare ancora meno gravoso ricorrendo al titolo attuale, che gli consentiva di limitarsi a 40 novelle e, inoltre, rappresentava meglio l'ambiente descritto, grazie all'assonanza con il termine 'tetro'. Il richiamo al Decamerone rimane tuttavia nel linguaggio inventato e plasmato proprio sul modello boccaccesco, oltre che su reminiscenze di altri autori trecenteschi e, in particolare, di Dante. Poiché questo linguaggio non è, nè vuole essere, il vero trecentesco, è stato battezzato 'trecentese', alla maniera di quegli spregevoli dialetti spontanei, inconsapevoli e fastidiosi come il 'politichese', il 'sindacalese', eccetera. Ma quello del Tetramerone non è un linguaggio inconsapevole e, a quanto si dice, neppure fastidioso. Chi ha letto con gusto il Decamerone ritroverà qualche termine e qualche frase rubata a quel capolavoro.

Ad onta del progetto che, sia pure ridotto, rimaneva ambizioso, e ad onta degli sforzi iniziali alimentati dall'approvazione generale e dai consigli e attivi contributi da parte di alcuni valenti colleghi, l'opera non fu mai compiuta. Restano in tutto sette novelle distribuite in due giornate.
Nel Decamerone, la villa in cui i dieci giovani si rifugiano per raccontarsi novelle mentre in città infuria la peste non ha attinenza con i diversi ambienti delle diverse novelle. Nel Tetramerone invece sembra che i lavoranti novellatori non sappiano staccarsi troppo dal loro ambiente e narrano vicende accadute nei tre manieri della Ciabatteria o in altri luoghi dove questa svolge i suoi traffici, come fa una moderna multinazionale. Soltanto una delle sette novelle si svolge lontano dalla Ciabatteria: è una palinodia dissacrante e trasgressiva della storia di Paolo e Francesca. Nella prima giornata i lavoranti novellatori si radunano nel 'Testicolario'. Nella seconda giornata si ritrovano nella locanda del 'Ser Mario'.
Sia i narratori sia i personaggi delle novelle sono quasi sempre persone reali che, a suo tempo, hanno letto l'opera e riso con l'autore. I loro nomi erano già artefatti nell'opera originale, ma nell'edizione attuale sono stati ancora più distorti, dal momento che il coinvolgimento dei reali protagonisti, a distanza di quindici anni, non ha più importanza, mentre l'opera rimane la testimonianza personale di un'epoca che è ormai sorpassata ma, come tutte le ere cruciali della storia, ha lasciato segni rilevanti. Nell'ottica microcosmica del secolo tecnologico può benissimo definirsi 'era' un periodo di uno o due lustri. Qualcosa è molto cambiato da quegli anni. Esistono ancora grandi aziende strutturate come quelle di quel tempo e il lavoro del personale addetto alla programmazione dei computers e alla gestione dei sistemi informatici è ancora prezioso, ma strumenti strategici come l'outsourcing - cioè l'affidare a società esterne la produzione e la manutenzione del software - e inoltre il part-time e il telelavoro, ormai attuale e destinato a diffondersi, hanno aumentato la distanza tra i lavoratori e reso impossibile il formarsi di ambienti come il Testicolario, dove la familiarità quotidiana poteva favorire la nascita di una coscienza della miseria comune e la capacità di reagire. Ciò significa che la 'razza padrona' ha vinto la sua guerra secolare contro la classe operaia? Qualcosa del genere, per via anche di altri ben più gravi segni dei tempi, potrebbe apparire verosimile, ma è storicamente e razionalmente poco probabile. Nei secoli passati, con costi altissimi, la Storia ha mostrato un progressivo attenuarsi delle differenze censuali tra caste o classi. Possono anche esserci interruzioni spiacevoli e scandalose, possono esserci moderne Marie Antoniette che consigliano nuove brioches ai sanculotti quando manca il pane, ma noi speriamo sommessamente che almeno il processo verso gli ideali della Rivoluzione Francese possa concludersi rapidamente e senza più spargimenti di sangue, in barba ai tentativi mostruosamente irragionevoli di sistemare i poveri in tali baratri di emarginazione che difficilmente poi potrebbero risollevarsi.
L'umorismo del Tetramerone rifugge dai moralismi politico-sociali, ma nel sottofondo permane il malumore dell' autore che non riesce a trattenere le sue ingenue condanne per le ingiustizie.

Linea-penna


RITORNA ALL'INIZIO - BACK TO HOME



Copyright © 1998-1999 Emanuele & Michele

Introduction to the Tetrameron

This work was written at the middle years '80 about, when the author worked as a programmer-analyst in a big factory. The story is set in a big medieval shoe factory where a lot of ill-treated slave cobblers work. The author would allude to modern workmen and employees in a modern big software factory. The author is not particularly expert of medieval history, so what you can read is almost completely due to his actual analysis of the reality as it appeared in the rooms of a factory building living in the industrial civilization at its last decline. The characters and the objects are masked as medieval characters and objects. Programmers, analysts, system analysts, operators of a big electronic data building are shown as workers in a big shoe factory. The 'shoe testers' are the user analysts charged to test the developped programs: they are never satisfied and always require modifications ruled by the very famous Murphy's law. Bachelors and prelates are the executives. Bravoes are the little bosses.
At the beginning the author would produce a small goliardic, comic and satyric work only exteriorly based on the Decameron model. Then he realized it was very heavy to write ten stories for ten 'days', so he thought to halve his task easy inventing the title 'Pentameron'. Unfortunately the same title was given in the fifteenth century by Gianbattista Basile to his 'Cunto de li cunti'. When the author knew that, he choosen the present title that allowed to write only forthy stories and shown better the environment color, because its sound is similar to the italian term 'tetro' that seams 'dark'. However the link with the Decameron is visible in the language invented and constructed on the Boccaccio and other Trecento writers model, especially Dante Alighieri. Because the Tetrameron language neither is nor wants to be the true Trecento language, it was named 'trecentese' at the same way some italian despicable, spontaneous, unaware and irksome dialects are named for instance 'politichese' or 'sindacalese'. But you can't say that the Tetrameron language is unaware or irksom. If you enjoied reading the Decameron you can find some terms and some sentences taken from this masterpiece.
In spite of the reduced and still ambitious project, and in spite of the beginning efforts stimulated by the general approval and by the advices of some clever colleagues, the Tetrameron was never finished. We have only seven stories spread on two 'days'.
In the Decameron, the country where ten young people take refuge to narrate stories while the plague rages in the town is an environment different from the different stories environment. On the countrary in the Tetrameron the shoe workers can't draw away from the shoe factory and narrate stories occurring in the same facory or in locations where the factory traffics are accomplished, as a modern multinational company does. Only one of the stories occurs far from the factory: it's a transgressing and morally subversive palinode of the Paolo and Francesca story. In the first day the story-teller workers gather in the 'Testicularium'. In the second day they go together to the 'Sir Marius' inn.
Either the story tellers and the story characters are all real people: they enjoied reading the work and laughed with the author. Their names were already forged in the original work, but in the present edition they are more modified because, after fifteen years, it's not more important to refer to the real people. Neverthless the work remains a personal witness about an obsolete epoch that left its marks. Many things are changed since those years. Factories structured as the old 1980 factories still exist, and the work of the software developers and the system managers is still requested, but the boss strategy invented the 'outsourcing' - that is to commit the software developing and maintenance to external societies - and the part-time and the tele-work, by now in use and destined to be expanded. These ways to work increased the distance between workers and avoid that environments such as the Testicularium grow. In similar commn rooms the workers could become aware of their poverty and of the capacity to react. Does it means that the working class has been defeated? It could be, but we hope at least the French Revolution ideals will soon accomplished without bloodshed.

Linea-penna


RITORNA ALL'INIZIO - BACK TO HOME



Copyright © 1998-1999 Emanuele & Michele