Il pensiero del granchio - The crab's
thought (Ottobre 1998 - October 1998)
Rubrica di ciò che il granchio pensa nel suo buco-giardino.
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Pensiero cicladico di un granchio | Cycladic thought of a crab | |
Emergo, spinto dall'onda spumosa, culla di Afrodite,
e con i miei occhi telescopici esploro il mondo. Piccole spiagge di sabbia
candida scintillano al sole e, qua, scogli multicolori, cosparsi di alghe,
cirripedi e patelle, affondano e riemergono. Sopra altri scogli asciutti,
cuscini tondeggianti di pianticelle spinose e odorose lasciano che il vento
le pettini e gli insetti pronubi le fecondino. Qualche metro più in
là e lontano, sulla riva opposta del golfo, sonnecchiano piccole case
bianchissime con porte e imposte blu. E' questo il colore dominante anche
per le cupole delle innumerevoli piccole chiesette bianche. Non importa la
grandezza. Ogni piccolo tempio racchiude almeno un'immagine sacra ricordata
e rispettata da tutti i credenti che scorgano da lontano la cupola blu. Il
blu è d'obbligo per gli usci, le imposte e le cupole. Dietro un uscio
bruno, verde o giallastro non ci si aspetta, forse, lo stesso amore per l'ordine,
la pace, l'armonia e l'allegria. E un arco a tutto sesto, sia pure piccolo,
non dovrebbe mancare in alcuna casa cicladica. Niente è più
ospitale di un ampio portico ad archi sormontati da buganvillee. E' sotto
un portico siffatto che si passano le ore più calde del pomeriggio
o quelle fresche della sera, seduti su sedie di paglia, con in mano un bicchiere
di acqua e oùzo o di caffè frullato, facendo risonare, sempre
alta e piana, la sonora lingua di Omero. Ma anche più ospitale è
un ulivo millenario, un fico o un ginepro gigantesco per chi sia in cammino
nei campi assolati dell'isola: un grande albero offre ombra preziosa e, talvolta,
frutti ad ogni essere vivente che l'incontri. Che vuole in cambio? Solo il
rispetto per la sua lunga e placida vita generosa e una grata benedizione.
E sotto questi alberi spesso si radunano le capre o le pecore lanose dalla
testa nera o gli asini, tutti esseri capaci di brucare con profitto queste
erbe spinose e questi cardi.
[...]Una barca ancorata è come un asino legato a un palo: l'asino bruca, si scuote, barcolla, scaccia le mosche con la coda e medita; la barca rulla, beccheggia e medita e, talvolta, culla un gabbiano che, meditando, s'asciuga al sole. [...]Le giornate senza il Meltemi, d'estate, sono afose. Guai a chi non è capace in quei giorni di scendere a bagnarsi nell'acqua fresca dell'Egeo. [...]Gli scogli bisogna conoscerli a fondo. Bisogna evitare quelli bagnati o ricoperti da scivolose erbe marine. E' fondamentale il senso dell'equilibrio e il calcolo esatto della distanza tra uno scoglio e l'altro. Guai a chi si avventura su una scogliera senza la dovuta prudenza o, in mancanza della dovuta esperienza, la disposizione a procedere con la massima lentezza e circospezione e a trarre insegnamento da ogni minimo errore. Tornando dalle Cicladi, il pensiero assume toni di saggezza arcaica, come in frammenti di Solone o di Senofane o di Archiloco. Parola di granchio. |
I 'm emerging, driven by a frothy wave, wich
Afrodite was born from, and I'm exploring the world with my telescopical
eyes. Some little beaches with white sandle are sparkling under the sun and
some multicolor rocks, spread with seaweeds, barnacles and limpets,
are unceasingly sinking and emerging. On other dry rocks, some roundish cushions
made of thorny and sweet-smelling plants let the wind combs them and the
pronubae insects fecundate them. Some meters farther and far, on the opposite
shore of the gulf, some little very white houses with blue doors and shutters
are dozing. This is the dominant color even for the domes of numberless small
white churches. A big size is not required. Every little temple contains
a holy picture at least that believers remember and adore when they
see the far blue dome. So the blue color is mandatory for painting doors,
flatters, domes. Perhaps behind a brown, green or yellowish door the same
love for order, peace, harmony, joy is not expected. And a cycladic house
should never be lacking in a roman arch, even though small,. Nothing is more
hospitable than a roomy portico with archs and climbing flowers. Under such
as portico the people spend his time during either the sunny afternoons or
the cool first nights, sitting on straw chairs, drinking either watered ouzo
or irish coffee and loudly and clearly using the sounding Homeric language.
But also more hospitable it is a millennial olive, a fig tree or a gigantic
juniper for whoever is in walk in the sunny fields of the island: a
big tree offers precious shade and, sometimes, fruits to each living being
that meet it. What does it want in change? Only the respect for his long
and placid generous life and a thankful benediction. And under
these trees the goats or the woolly sheep with black head or the asses often
gather, all able beings of browse these thorny grasses and these thistles
with profit.
[...]An anchored boat is like an ass tied up to a pole: the ass browses, shakes off, staggers, sends away the flies with the tail and meditates; the boat rolls, pitches, meditates and, sometimes, cradles a gull that, meditating, dries itself to the sun. [...]The days without the Meltemi are sultry in summertime. God help whoever is not able, in those days, to come down to bathe in the cool water of the Egeo. [...]It is necessary to perfectly know rocks. You must avoid those wet and spread with slippery sea grasses. It is fundamental to have sense of the equilibrium and to exactly calculate the distance between a rocck and the subsequent. God help whoever take risks on some cliffs without either the due prudence or, in lack of the due experience, the disposition to proceed with the maximum slowness and circumspection and to learn from each his least error. When we come back from Cyclades Islands, our thoughts take something of archaic wisdom, just like in fragments of Solone or of Senofane or of Archiloco. Upon the crab's word. |
Copyright © 1998-1999 Emanuele & Michele