Il viaggio di Matti Rämö in India (14 settembre-15 ottobre 2008) è
stato molto più breve di quello dalla Finlandia al Sahara dell'estate
2007, ma più difficile a causa delle pessime condizioni climatiche
(caldo soffocante, pioggia) e stradali (fango, buche, pessima
illuminazione). Il traffico selvaggio sulle strade indiane, sempre
affollatissime di mezzi a ruote, (da sei a una), animali a quattro
zampe, a due zampe e a quattro mani richiede riflessi pronti e nervi
saldi. Comunque Matti ama le forti emozioni ed è sempre pronto ad
affrontare le situazioni impreviste e rischiose, quindi è riuscito a
non perdere le staffe quasi mai quando veniva circondato da folle di
curiosi desiderosi di toccare la sua bicicletta, di provarsi il suo
casco e di elargirgli consigli - il che avveniva ogni volta che si
fermava.
La
prima sosta per riparazione di camera d'aria è avvenuta già a cinque km
dall'aeroporto la notte stessa dell'arrivo. Purtroppo Matti ha
sottovalutato le difficoltà che avrebbe incontrato e sopravvalutato il
tempo che aveva a disposizione, così ha dovuto affrettare le pedalate
nelle ultime tappe, rinunciando al sonno piuttosto che prendere un
autobus o un treno, sorretto solo dalla determinazione a rispettare la
tabella di marcia, ed è tornato in Finlandia stremato ma soddisfatto
per avere compiuto con successo l'impresa che aveva progettato nei mesi
precedenti.
Matti ama molto l'India e sente la mancanza del chiasso infernale che a
casa sua non riesce a riprodurre nemmeno tenendo a palla lo stereo e la
TV (eternamente sintonizzata sui canali italiani).
Matti ha viaggiato in economia come ai tempi dei suoi vagabondaggi di
giovane hippy, pernottando in topaie e canili o su amache riservate ai
camionisti. Matti era stato in India diverse volte negli anni 80 e 90.
La sua tesi di laurea in geografia verteva sul "circolo virtuoso"
causato dal buon livello di istruzione delle donne nello stato indiano
di Kerala.
Comunque a suo dire l'India stupisce sempre, e quando si crede di aver capito qualcosa ci si accorge di non aver capito niente.
I motivi principali che hanno spinto Matti a questa ulteriore avventura
ciclistica sono: ripercorrere la sua giovinezza vagabonda, andare a
trovare sua figlia, che studia in un liceo internazionale, e portare
una piccola parte delle ceneri di sua madre fino a Varanasi, il
terminale indiano per il viaggio verso l'al di là. Lì le ceneri sono
state consegnate al fiume sacro con una cerimonia condotta da un guru
locale.
Durante il viaggio Matti ha inviato un gran numero di fotografie e sms
alla redazione del televideo, per cui lavora, che le pubblicava sul
blog http://www.yle.fi/tekstitv/intia/
man mano che il viaggio procedeva. Yle (la RAI finlandese) ha anche
aperto un portale informativo sull'India, linkato alle pagine del
viaggio.
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