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Lunario politico 
(Maggio-Giugno 2010)

Maggio.

Si è svegliata l’Europa? Si è decisa per caso a unirsi – come sognavamo già negli anni ’50 – in un vero stato federale? Sono passati 60 anni e siamo fermi a un’alleanza monetaria che ha mostrato di non essere in grado di risolvere i problemi economici neppure dei paesi considerati più ricchi.
La Grecia è stata colpita duramente dai giochi degli speculatori.
La cancelliera Merkel, dopo aver cercato di sottrarsi alla richiesta di aiuto, ora sta tentando di realizzare l’unica cosa sensata in campo economico: l’imposizione di regole al gioco d’azzardo in borsa, capace di mandare all’aria l’economia di interi paesi. Se l’Europa avesse un governo capace di decidere, l’intervento potrebbe arrivare in tempo. Ma nelle condizioni attuali, prima che il parlamento tedesco approvi il progetto e che venga imitato dagli altri parlamenti, quanto tempo passerà?

Intanto in Italia, per scongiurare il pericolo di seguire l’esempio della Grecia, si sta varando una ’manovra economica’ dal costo di almeno 24 miliardi di euro in due anni, senza che nessuno sappia ancora bene quale sarà la copertura. Si dice che questa volta si farà pagare chi finora non ha pagato.
In realtà il governo, più che la lotta all’evasione fiscale propone un condono col nome di ‘sanatoria per le case fantasma’ che, come è noto, sono circa 2 milioni in tutta l’Italia, tra case vere, capannoni e box per auto. Poi ci sono promesse di ridurre il numero di consiglieri nei comuni e di eliminare diverse province. Ci sarebbe anche un cortese invito ai parlamentari a ridurre un po' il loro reddito.

Aspettiamo e vedremo.

Aspettiamo, mentre tanti giovani di 30, 40, 50 e 60 anni stanno perdendo il lavoro e tanti piccoli imprenditori chiudono le loro società e alcuni finiscono per suicidarsi!
Aspettiamo, mentre le riserve di petrolio della terra sono in esaurimento e, se non bastasse, molto petrolio, per guasti e incidenti di ogni genere, si disperde negli oceani con inaudito danno per l’ambiente, che nessuno pensa a ripristinare e a proteggere.
Aspettiamo mentre i prezzi aumentano, molti giovani non possono contare su uno straccio di pensione e noi pensionati non abbiamo più la possibilità di passare una vecchiaia tranquilla. Di andare in vacanza non se ne parla. E speriamo di non avere troppe carie, troppi dolori alle ossa o mali peggiori che difficilmente riusciremo a farci curare. Parlo per me e molti altri: lo so che qualche pensionato più ricco o meno povero non ha questi problemi.
Aspettiamo mentre si progettano centrali nucleari a costi spropositati che saranno pronte fra vent’anni, se tutto va bene, e non sapremo dove gettare scorie dalla pericolosità millenaria.
Aspettiamo mentre gli impianti di energia rinnovabile diventano un business per le mafie.
Aspettiamo l’esito dell’iter parlamentare sulla legge di limitazione delle intercettazioni. Vorremmo capire al più presto chi saranno i favoriti e chi i danneggiati da questa legge. Sembra che molti, nell’opposizione e nella società civile, protestino contro questa legge che definiscono ‘legge bavaglio’ per l’inasprimento delle pene contro i giornalisti che violino il segreto istruttorio o che pubblichino notizie lesive per la privacy di persone estranee ai fatti. Ma l’opposizione alla legge non sembra altrettanto decisa riguardo alla proibizione ai giudici di usare lo strumento delle intercettazioni a propria discrezione se non quando siano in possesso di indizi precisi, tanto da poter dare un nome al reato per cui si sta indagando.

Ma quando si sveglia l’Europa?
E’ difficile dirlo fino a quando sarà in mano agli affaristi. E la politica economica non ha come oggetto il benessere della persona umana. Lo dimostra l’uso di tanti termini generici che i nostri, di destra e di sinistra, pronunciano gonfiando il petto per l’orgoglio: famiglia, territorio, federalismo fiscale, sicurezza, privacy, PIL, debito pubblico. Sono tutti concetti astratti inventati per ingannare e disorientare i cittadini ignari che finiscono per non rendersi più conto della vita angusta, disumana, sempre più imbarbarita che sono costretti a vivere stretti nelle grandi metropoli inquinate e sovrappopolate, mentre loro se ne stanno nei loro feudi, serviti e riveriti dai loro portaborse e guardaspalle.
Che significa misurare tutto sul reddito familiare? Non parliamo della impossibile definizione di ‘nucleo familiare’, ma non esiste una famiglia in cui i componenti si dividano il reddito in parti uguali. Abitano tutti nella stessa casa? Quasi mai. Lavorano tutti? Mai. Si amano? Ma allo Stato che glie ne frega?
Le istituzioni politiche dovrebbero, a mio modesto parere, parlare direttamente e senza inutili preamboli e complicazioni ai singoli cittadini.
Un cittadino non ha lavoro? Ne ha diritto! La Repubblica glie lo deve procurare, secondo lo spirito della Costituzione! A qualunque costo! Con qualunque mezzo.
Un cittadino non ha la dovuta preparazione per lavorare? Le istituzioni lo devono istruire!
E’ malato? Deve essere curato!
Ha fame? Deve mangiare!
Ha sonno? Deve avere un posto per dormire, maledizione! Nessun uomo civile del ventunesimo secolo deve sopportare che esistano milioni di persone senza tetto!
Il cittadino delinque? Deve esserci un posto adeguato per custodirlo! Obama affretti la chiusura del lager di Guantanamo! Ma qui si costruiscano carceri moderne e funzionali, in cui ogni detenuto trovi il modo di prepararsi ad una vita dignitosa che certamente non ha avuto prima - o se l'ha avuta non è stato in grado di capirlo!

 

Giugno.

Basta. Delle velleità di nuove regole, a cui sembrava tendere la Merkel, non si parla più. Le manovre finanziarie nei paesi europei, compresa l’Italia, al fine di evitare peggioramenti dei deficit nel timore di cadere nelle trappole in cui la Grecia è caduta, sono state fatte. In Italia la spesa pubblica sarà frenata, come sempre, col contributo dei ceti più deboli tra quelli che qualche soldo ce l’hanno ancora. Le semi-promesse di togliere qualche privilegio, come al solito, sono aggirate.
La migliore Costituzione repubblicana del mondo a qualcuno è sembrata, e probabilmente è, una camicia di forza: l’impedimento ad una libertà legislativa e impositiva senza freni. Si spera sempre che qualcuno la faccia rispettare.
E l’Europa è ancora in balia di eventi ingovernabili. Si sa che la speculazione finanziaria andrebbe tassata, ma nessuno si muove.
Tanti diritti parziali vengono rivendicati, ma nessuno può emergere sugli altri e nessuno si rende conto della necessità di rivendicare i diritti di tutti, cioè delle singole persone, di qualunque cultura, di qualunque ambiente sociale, di qualunque fede. Ciò significa che solo se i danni inferti alla società verranno pagati dai responsabili e non dalle vittime potrà esserci un miglioramento delle condizioni economiche ed ambientali europee. E dunque, in Europa deve cominciare a prevalere una forza che riesca a imporre almeno un minimo di giustizia sociale e il rispetto dei diritti fondamentali per gettare le basi di un nuovo assetto politico. Solo una forza di questo genere sarà capace di polverizzare le opposte forze che fomentano la xenofobia e il separatismo.



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