L’uomo è un animale politico, disse qualcuno in tempi in cui
per questo tipo di passione si veniva alle mani e alle armi. Oggi, in teoria,
non è più così o, almeno da parte degli osservatori più pacifici, si vorrebbe
che non fosse così, che cioè si discutesse senza aggredirsi. E aggressione
verbale è considerato il comportamento dei nostri politici di ogni parte nella
scorsa legislatura. Tant’è, che oggi, almeno in questo periodo di ‘luna di
miele’, si assiste a un minuetto di dame e cavalieri ipocriti, mentre la
situazione del paese (e dei paesi) continua a precipitare.
Se è vero che l’uomo è un animale politico (e io lo credo
bene), chiunque deve essere autorizzato a esprimere liberamente i suoi giudizi
politici, specialmente in una democrazia che abbia una Costituzione liberale
come la nostra. E allora che senso ha inveire contro qualcuno, che esprime le
proprie opinioni politiche, adducendo che facendo un certo mestiere non
potrebbe permetterselo?
Naturalmente io sono ben contento di essere un animale, sia
pure politico, ma, certo, non sono un politicante, uno di quei professionisti
della politica che si prefiggono di campare col guadagno che può dare questa
attività, talora non poco lucrosa, anche a costo di passare con indifferenza
sui cadaveri degli elettori.
L’esito elettorale del 13 aprile scorso e i successivi
ballottaggi in alcune città hanno lasciato sconvolto anche me, come tanti. Ho
dovuto lasciar passare parecchi giorni, prima di raggiungere un minimo di
serenità per essere in grado di mettere ordine nei miei pensieri e tentare
un’analisi dei motivi che hanno determinato questa totale disfatta della
sinistra italiana.
In questi giorni, per fortuna, sto leggendo alcuni vecchi
divertenti libretti umoristici di Wodehouse, che mi aiutano a riprendermi dalla
batosta.
Una cosa che mi stupisce è l’assoluta insensibilità degli
elettori a uno spot pubblicitario come quello della Sinistra l’Arcobaleno, che
mostra una serie di uomini, donne e bambini tristi e grigi finché non appare un
arcobaleno vivificante che restituisce tutti i colori alla scena e l’allegria
alle persone. E poi, le note di ‘Imagine’, la vecchia canzone di John Lennon,
proclamata canzone del secolo, o del millennio…
A me pare che sia successo qualcosa di simile a un episodio
che ho letto in uno dei libri di Wodehouse che peraltro mi ha rammentato tante
esperienze analoghe vissute da me e sicuramente da tanti altri. In questo
episodio un personaggio femminile, Kelly, racconta al nipote quello che le è
appena accaduto in treno:
“Dall’altra parte del corridoio c’erano due che avevano
tutta l’aria di essere marito e moglie
impegnatissimi a litigare, ma io non ci ho fatto molto caso. Lui gridava
contro di lei e lei strillava contro di lui, tutto normalissimo. Se gli ho dato
un’occhiata è tanto. E poi, tutto a un tratto, lui le ha mollato un ceffone…
Be’, naturalmente ho sentito che bisognava fare qualcosa. Non si può permettere
che gli uomini schiaffeggino le proprie mogli… Ho attraversato il corridoio e
ho detto a quell’uomo che doveva vergognarsi, e lui mi ha risposto con una
frase che non avevo più sentita da quando facevo la ballerina di fila… Allora
gli ho dato un colpo in testa con la borsetta e ti garantisco che se la Regina
Vittoria fosse stata presente e avesse sentito quello che mi ha detto quel tale
avrebbe reagito allo stesso modo… Be’, quello che è successo dopo ti lascerà di
stucco. Tutto a un tratto qualcosa mi ha colpito su una tempia, e sai cos’era?
Era la borsetta della donna. Proprio così, la borsetta di quella sgallettata di
cui avevo preso le parti. Certe cose ti fanno capire che al mondo non c’è
gratitudine”.
Ebbene Kelly, oltre che me in tanti
episodi analoghi realmente
vissuti, mi ha ricordato Bertinotti e gli altri appartenenti a quella
sinistra
a cui si usa affibbiare diversi epiteti comunemente considerati
dispregiativi,
come ‘radicale’, ‘ideologica’,
‘estremista’. Il termine ‘massimalista’
è meno
usato negli ultimi tempi.
Insomma, un pover’uomo fa una “scelta di parte”, dalla parte
dei più tartassati, si erge a difensore dei disgraziati e quelli scappano!
Ahò, ragazzi, sia ben chiaro che né io né - sono certo -
Bertinotti abbiamo mai messo un dito tra moglie e marito!
Ma vallo a capire che tra i berlusco-leghisti e il popolo
italiano ci fosse un legame quasi matrimoniale…
Sinistra radicale. Che male c’è? Quando c’è un problema,
magari non si riesce, ma si vorrebbe risolverlo alla radice. In fin dei conti
ciò che ci affligge - la povertà dilagante, l’aumento sfrenato dei prezzi, la
catastrofe ambientale - che la sinistra radicale ha denunciato per prima, ora
sono fatti riconosciuti da molti (almeno a parole). Sono questi i problemi da
risolvere con urgenza. Eppure alla maggioranza degli italiani sembra importare
di più essere esentati dal pagare le tasse (o almeno certe tasse antipatiche) e
cacciar via gli immigrati clandestini.
Oggi i nostri politicanti di sinistra e di centro-sinistra
sono in crisi. Se hanno perduto non osano dare la colpa agli elettori.
Ritengono di avere sbagliato, di non aver capito quali fossero le esigenze dei
cittadini. Molto gentile da parte loro. Ma come è possibile? Anche questo mi sembra
molto ipocrita! Come si fa a non capire che questa maggioranza di italiani non
vuole altro che una vita facile, senza nessuna limitazione, con piena licenza
di sfruttare e godersi tutto quello che riesce ad arraffare, e senza accattoni,
critici e difensori della legalità tra i piedi? Nessuno gli ha più insegnato,
da anni, che la libertà ha qualche piccolo limite. Gli innumerevoli affaristi e
aspiranti tali del nostro paese non aspettano altro che un modo di mettere in
pratica quello che offre il ‘mercato’ e che io, senza offesa, considero truffe e
soprusi istituzionalizzati. Io ricevo almeno una telefonata al giorno di
qualcuno che mi propone ‘affari’ e, quando va bene, è solo un disco. Spesso,
invece, è la disgraziata di turno di un call center, più disgraziata di me, a
sua volta sfruttata e ingannata. Gli
anziani che ancora si ostinano a guidare la macchina sono presi di mira da ogni
genere di truffatori e rapinatori. E quando vai a comprare, che so, un pezzo di
vetro da finestra, spesso due millimetri, largo 50 cm e alto 50, e te lo fanno
pagare 5 euro, non è un truffa? E se vai a un carrettino di frutta sulla via
del mare e compri un melone acerbo di 2 chili, per 8 euro? Ti è andata bene,
dirà qualcuno…
E allora, se moltissimi italiani sono fatti così, che
possono fare i politici professionisti che si dicono dalla parte degli
emarginati? Devono farsi furbi e imitare i programmi della destra per riuscire
ad accalappiare anche loro qualche allegro avventuriero italiano? Mi pare che
il centro-sinistra ci abbia già provato e con questo è riuscito a grattare
tutto quello che poteva: il fondo della pentola.
Ora si maltrattano gli emigrati clandestini peggio di prima,
si perseguitano gli zingari – tra i quali abbiamo sempre saputo che si annidano
ladruncoli e borseggiatori, ma mai bande armate tanto aggressive come si sente dopo
l’inizio di questa campagna persecutoria -, si ‘aiuta’ l’Alitalia a uscire
dalla crisi senza che si capisca come e dopo averle sbarrato l’unica via di
salvezza onorevole in questo mondo globalizzato, si rifiutano e si contrastano
le ammonizioni dell’Europa per il rispetto dei diritti umani e per la libera
concorrenza, si ripropone una legge per evitare la ‘persecuzione’ delle più
alte cariche dello stato ad opera della maledetta magistratura, per la quale, a
mio modesto parere, l’unica riforma corretta sarebbe quella di porre le basi
per uno svolgimento rapido ed efficace dei processi.
Per fortuna, Tremonti ha promesso che lo strumento fiscale
sarà usato contro i petrolieri e le banche. E io non posso che ringraziarlo. Io
ormai quasi non uso più la macchina, ma sento ugualmente i danni che arrivano
dall’aumento del prezzo del petrolio. Quando i petrolieri pagheranno tante
tasse da colmare le casse dello stato, forse i prezzi degli alimentari e le
tariffe energetiche diminuiranno. E forse è venuto il momento che, invece di
pagare la banca che conserva per 8-10 giorni al mese i pochi euro della mia
pensione, potrò avere un minimo di interessi, come succedeva tanti anni fa.
Grazie Robin Hood.