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Lunario politico 
(Giugno 2008)

L’uomo è un animale politico, disse qualcuno in tempi in cui per questo tipo di passione si veniva alle mani e alle armi. Oggi, in teoria, non è più così o, almeno da parte degli osservatori più pacifici, si vorrebbe che non fosse così, che cioè si discutesse senza aggredirsi. E aggressione verbale è considerato il comportamento dei nostri politici di ogni parte nella scorsa legislatura. Tant’è, che oggi, almeno in questo periodo di ‘luna di miele’, si assiste a un minuetto di dame e cavalieri ipocriti, mentre la situazione del paese (e dei paesi) continua a precipitare.
Se è vero che l’uomo è un animale politico (e io lo credo bene), chiunque deve essere autorizzato a esprimere liberamente i suoi giudizi politici, specialmente in una democrazia che abbia una Costituzione liberale come la nostra. E allora che senso ha inveire contro qualcuno, che esprime le proprie opinioni politiche, adducendo che facendo un certo mestiere non potrebbe permetterselo?
Naturalmente io sono ben contento di essere un animale, sia pure politico, ma, certo, non sono un politicante, uno di quei professionisti della politica che si prefiggono di campare col guadagno che può dare questa attività, talora non poco lucrosa, anche a costo di passare con indifferenza sui cadaveri degli elettori.

L’esito elettorale del 13 aprile scorso e i successivi ballottaggi in alcune città hanno lasciato sconvolto anche me, come tanti. Ho dovuto lasciar passare parecchi giorni, prima di raggiungere un minimo di serenità per essere in grado di mettere ordine nei miei pensieri e tentare un’analisi dei motivi che hanno determinato questa totale disfatta della sinistra italiana.
In questi giorni, per fortuna, sto leggendo alcuni vecchi divertenti libretti umoristici di Wodehouse, che mi aiutano a riprendermi dalla batosta.
Una cosa che mi stupisce è l’assoluta insensibilità degli elettori a uno spot pubblicitario come quello della Sinistra l’Arcobaleno, che mostra una serie di uomini, donne e bambini tristi e grigi finché non appare un arcobaleno vivificante che restituisce tutti i colori alla scena e l’allegria alle persone. E poi, le note di ‘Imagine’, la vecchia canzone di John Lennon, proclamata canzone del secolo, o del millennio…
A me pare che sia successo qualcosa di simile a un episodio che ho letto in uno dei libri di Wodehouse che peraltro mi ha rammentato tante esperienze analoghe vissute da me e sicuramente da tanti altri. In questo episodio un personaggio femminile, Kelly, racconta al nipote quello che le è appena accaduto in treno:

“Dall’altra parte del corridoio c’erano due che avevano tutta l’aria di essere marito e moglie  impegnatissimi a litigare, ma io non ci ho fatto molto caso. Lui gridava contro di lei e lei strillava contro di lui, tutto normalissimo. Se gli ho dato un’occhiata è tanto. E poi, tutto a un tratto, lui le ha mollato un ceffone… Be’, naturalmente ho sentito che bisognava fare qualcosa. Non si può permettere che gli uomini schiaffeggino le proprie mogli… Ho attraversato il corridoio e ho detto a quell’uomo che doveva vergognarsi, e lui mi ha risposto con una frase che non avevo più sentita da quando facevo la ballerina di fila… Allora gli ho dato un colpo in testa con la borsetta e ti garantisco che se la Regina Vittoria fosse stata presente e avesse sentito quello che mi ha detto quel tale avrebbe reagito allo stesso modo… Be’, quello che è successo dopo ti lascerà di stucco. Tutto a un tratto qualcosa mi ha colpito su una tempia, e sai cos’era? Era la borsetta della donna. Proprio così, la borsetta di quella sgallettata di cui avevo preso le parti. Certe cose ti fanno capire che al mondo non c’è gratitudine”.

Ebbene Kelly, oltre che me in tanti episodi analoghi realmente vissuti, mi ha ricordato Bertinotti e gli altri appartenenti a quella sinistra a cui si usa affibbiare diversi epiteti comunemente considerati dispregiativi, come ‘radicale’, ‘ideologica’, ‘estremista’. Il termine ‘massimalista’ è meno usato negli ultimi tempi.
Insomma, un pover’uomo fa una “scelta di parte”, dalla parte dei più tartassati, si erge a difensore dei disgraziati e quelli scappano!
Ahò, ragazzi, sia ben chiaro che né io né - sono certo - Bertinotti abbiamo mai messo un dito tra moglie e marito!
Ma vallo a capire che tra i berlusco-leghisti e il popolo italiano ci fosse un legame quasi matrimoniale…

Sinistra radicale. Che male c’è? Quando c’è un problema, magari non si riesce, ma si vorrebbe risolverlo alla radice. In fin dei conti ciò che ci affligge - la povertà dilagante, l’aumento sfrenato dei prezzi, la catastrofe ambientale - che la sinistra radicale ha denunciato per prima, ora sono fatti riconosciuti da molti (almeno a parole). Sono questi i problemi da risolvere con urgenza. Eppure alla maggioranza degli italiani sembra importare di più essere esentati dal pagare le tasse (o almeno certe tasse antipatiche) e cacciar via gli immigrati clandestini.

Oggi i nostri politicanti di sinistra e di centro-sinistra sono in crisi. Se hanno perduto non osano dare la colpa agli elettori. Ritengono di avere sbagliato, di non aver capito quali fossero le esigenze dei cittadini. Molto gentile da parte loro. Ma come è possibile? Anche questo mi sembra molto ipocrita! Come si fa a non capire che questa maggioranza di italiani non vuole altro che una vita facile, senza nessuna limitazione, con piena licenza di sfruttare e godersi tutto quello che riesce ad arraffare, e senza accattoni, critici e difensori della legalità tra i piedi? Nessuno gli ha più insegnato, da anni, che la libertà ha qualche piccolo limite. Gli innumerevoli affaristi e aspiranti tali del nostro paese non aspettano altro che un modo di mettere in pratica quello che offre il ‘mercato’ e che io, senza offesa, considero truffe e soprusi istituzionalizzati. Io ricevo almeno una telefonata al giorno di qualcuno che mi propone ‘affari’ e, quando va bene, è solo un disco. Spesso, invece, è la disgraziata di turno di un call center, più disgraziata di me, a sua volta sfruttata e ingannata.  Gli anziani che ancora si ostinano a guidare la macchina sono presi di mira da ogni genere di truffatori e rapinatori. E quando vai a comprare, che so, un pezzo di vetro da finestra, spesso due millimetri, largo 50 cm e alto 50, e te lo fanno pagare 5 euro, non è un truffa? E se vai a un carrettino di frutta sulla via del mare e compri un melone acerbo di 2 chili, per 8 euro? Ti è andata bene, dirà qualcuno…

E allora, se moltissimi italiani sono fatti così, che possono fare i politici professionisti che si dicono dalla parte degli emarginati? Devono farsi furbi e imitare i programmi della destra per riuscire ad accalappiare anche loro qualche allegro avventuriero italiano? Mi pare che il centro-sinistra ci abbia già provato e con questo è riuscito a grattare tutto quello che poteva: il fondo della pentola.
Ora si maltrattano gli emigrati clandestini peggio di prima, si perseguitano gli zingari – tra i quali abbiamo sempre saputo che si annidano ladruncoli e borseggiatori, ma mai bande armate tanto aggressive come si sente dopo l’inizio di questa campagna persecutoria -, si ‘aiuta’ l’Alitalia a uscire dalla crisi senza che si capisca come e dopo averle sbarrato l’unica via di salvezza onorevole in questo mondo globalizzato, si rifiutano e si contrastano le ammonizioni dell’Europa per il rispetto dei diritti umani e per la libera concorrenza, si ripropone una legge per evitare la ‘persecuzione’ delle più alte cariche dello stato ad opera della maledetta magistratura, per la quale, a mio modesto parere, l’unica riforma corretta sarebbe quella di porre le basi per uno svolgimento rapido ed efficace dei processi.

Per fortuna, Tremonti ha promesso che lo strumento fiscale sarà usato contro i petrolieri e le banche. E io non posso che ringraziarlo. Io ormai quasi non uso più la macchina, ma sento ugualmente i danni che arrivano dall’aumento del prezzo del petrolio. Quando i petrolieri pagheranno tante tasse da colmare le casse dello stato, forse i prezzi degli alimentari e le tariffe energetiche diminuiranno. E forse è venuto il momento che, invece di pagare la banca che conserva per 8-10 giorni al mese i pochi euro della mia pensione, potrò avere un minimo di interessi, come succedeva tanti anni fa.

Grazie Robin Hood.


 


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