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Poesie prese da it.arti.poesie o free.it.arte.prosa.poesia
(Autunno 2006)
le poesie pubblicate in queste pagine sono scelte da me secondo il mio gusto, rimangono di proprietà degli autori e potrebbero non essere in stesura definitiva.

Note:
La prima poesia, 'Fili' non è stata molto apprezzata in IAP. Qualcuno ha detto addirittura che, nella seconda parte, manca la poesia. Ma io mi domando perché non sia considerata poetica l'immagine, semplice e vivida, della mente-ofelia o del poeta stanco che torna sui suoi passi per cancellare le tracce. La nostra vita è sempre ricca di pentimenti. Un lettore sensibile, a mio parere, non può non sentirsi poeticamente coinvolto in una così semplice e mite aspirazione a cancellare le proprie tracce: se tutte o solo quelle sentite come indecenti ha un'importanza solo per i curiosi di vicende personali, non per chi stia solo a contemplare e ad analizzare un'opera d'arte. Io in Antonio (Newclear) ho sempre apprezzato la semplicità, che mi ricorda quella dei lirici greci, e l'apprezzo anche qui. C'è un'ambiguità: Ofelia, divenuta un simbolo ricorrente, nella letteratura successiva a Sheakespare, di ingenuità, rassegnazione e amore inappagato, è un'altra persona, o è in essa che si identifica il poeta? Questo lo può dire solo Antonio e forse ce lo spiegherà. Io preferisco interpretare come ho detto: Antonio è Ofelia.


 
Newclear

From: newclear@inwind.it (newclear)

Date: Thu, 1 Sep 2005 21:39:00 +0000 (UTC)

Fili

   La mia mente,
   labile ofelia,
   muore nei fiori,
   povera pazza.
   Ha varcato la vita,
   come stame di seta,
   ma ha lasciato
   tracce e torna,
   per cancellarle.
 
 

From: newclear@newclear.org (newclear)
Newsgroups: it.arti.poesia
Date: Tue, 19 Sep 2006 19:21:27 +0200

Salute

   Ore minute di resinosa follia,
   a tarda sera e nella notte
   un'ebbrezza calda di vino,
   la coppa di porto, a cui sono debitore
   dell'urgente verità:
   la più fatale fra le seduzioni.

   il filosofo consigliò l'erezione
   di un altare e di un tempio
   al dio più ragionevole, (gli spettri
   alle porte, attraverso armonie dissonanti).

   un conforto di ciglia, al riparo
   nell'aria del gioco. Salute.

 

Salute a te, Antonio, lirico chiaro dalle note attenuate e placide, vagamente arricchite da rari momenti di follia e di ebbrezza. La 'resinosa follia' mi fa tornare alla mente quel vino Retzina (in cui è disciolta una resina di un sapore a cui bisogna abituarsi) che qualche volta in Grecia confortava anche me davanti al mare.
Certo, il 'dio più ragionevole' è Minerva a cui, forse, siamo entrambi devoti. Gli spettri alle porte sono i nostri incubi. Qualche volta la ragione può spaventare, ma se ne usciamo è finita. Questo naturalmente è solo quello che pensa e che sente il Granchio...


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