Dov’è il grande maestro illuminato, quello che ne sa più di me, quando vorrei fargli una domanda precisa? Lontano lontano, e se fosse vicino sarebbe circondato da mille persone, tutte più importanti di me, ognuna con mille domande. Medici, avvocati, esperti in vari campi non sono mai d’accordo tra loro, se, come me, cerchi sempre il secondo e il terzo parere. A volte non sono d’accordo nemmeno con se stessi a qualche giorno, ora o minuto di distanza. Se finalmente riesco a fare una domanda mi accorgo che, se è stata ascoltata, non è stata capita. E chi doveva sapere quello che io non so alla fine dei conti non lo sa, e come me si muove per prova ed errore. Gli esperti mi stanno cadendo intorno come birilli. Anche quelli che su Facebook inalberano l’etica del cavaliere senza macchia e senza paura, difensore dei deboli e degli oppressi, polemista instancabile, possono risponderti male o non rispondere affatto. Chi ha tempo per l’umanità, almeno in teoria, non ha poi tempo pergli individui – che sono sempre troppi. Anche i più bravi sbagliano, e se sbagliano si chiudono in una roccaforte di silenzio. Piuttosto morire che ammettere di aver preso un granchio. Hanno armadi pieni di granchi, di scheletri e silenzi. Gli esperti, come i parenti e gli amici, hanno fretta, scivolano via vuoti e inconsistenti come buste di plastica portate dal vento, tutti frastornati dal frastuono incessante della macchina che li fa correre come topi su un tapis roulant, tutti nevrotici, e non è detto che i sedicenti maestri stiano meglio di noi comuni mortali.
Siamo soli con tutte le nostre scelte difficili, la salute traballante, le finanze instabili, le relazioni umane in equilibrio su un capello teso fra due grattacieli, pronte a precipitare al primo malinteso…
Siamo soli e dobbiamo decidere da soli ad ogni bivio, trivio e quadrivio dove andare, che pensare, quale atteggiamento prendere, quale emozione provare, in quale realtà credere.
Non è detto che tutto ciò sia un male. Ci sembra male perché noi umani siamo animali sociali e non amiamo rimanere soli nel momento del bisogno, ma è proprio lì che dobbiamo imparare la lezione suprema. Può capitare che nel momento del bisogno appaia qualcuno pronto a risucchiarci energie, denaro e magari espiantarci un organo prima che il corpo sia morto del tutto, e allora forse è meglio che quel qualcuno non appaia. Se appare, dovremo aver imparato a separare l’acetosella dal trifoglio e a non dar retta ai sedicenti esperti. Quando non sai più a che santo votarti, o vai alla deriva o diventi tu quel santo. Non tanto aureolato, non tanto perfetto, ma l’unico a cui puoi votarti.
Ti salverà, se ci credi.
Cira
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