Pensiero
con la coda estate 06
MEDICINA,
IGIENE, USI, COSTUMI E LEGGENDE
La sinusite
Il
mio medico di base me la diagnosticò a suo tempo (una ventina di anni fa) con
alcune domande e due polliciate nelle orbite, che mi fecero vedere le stelle.
Me ne stetti a casa alcuni giorni al buio con un gran mal di testa che mi
rotolava nel crapino assecondandone i movimenti, finché le gocce di Argotone
non mi fecero passare tutto. Per me sinusite voleva dire infiammazione dei seni
frontali; dell'esistenza dei seni mascellari (quelli posti nelle guance ai lati
del naso) ero solo vagamente consapevole e a dire il vero non mi si sono mai
infiammati anche se sapevo che volendo possono farlo.
In
Finlandia le cose stanno diversamente: la sinusite si chiama popolarmente poskiontelotulehdus, che vuol dire
infiammazione-dei-seni-mascellari. La gente comune da queste parti non è
nemmeno vagamente consapevole dell'esistenza dei seni frontali e quando ha la
sinusite ha male alle guance. I medici te la diagnosticano con una rapida
ecografia e ti prescrivono l'antibiotico che fa al caso tuo. In questo
sviluppatissimo paese infatti se vai dal
medico ti becchi un antibiotico. Se poi l'antibiotico ti fa star peggio, ti
danno un altro antibiotico, più forte.
La
dottoressa del centro medico finlandese rimase alquanto perplessa quando,
riconoscendo quel certo tipo di mal di testa rotolante, ipotizzai che mi fosse
venuta un' "infiammazione-dei-seni- frontali". Ad ogni buon conto mi
fece fare una radiografia al crapino (nel paese dell'high tech la tecnologia si
usa sempre senza preoccuparsi troppo della radioattività: con Chernobyl dietro
l'angolo a che serve ormai preoccuparsi?)
da cui non risultò niente, e così mi tenni la mia sinusite italiana -
finché non arrivò per posta l'Argotone.
Come
fanno i seni frontali e mascellari a sapere in quale nazione si trovino e ad
infiammarsi a tempo e luogo senza coinvolgere altrui? E' veramente un mistero!
Fegati grossi
Se
andate da un medico italiano a farvi controllare dopo le feste natalizie, vi
troverà senz’altro il "fegato ingrossato". Successe, anche se non
dopo le feste, ad un mio ex finlandese che, dopo aver scolato una bottiglia di
vinello in un giorno d'estate in cui c’erano 38 gradi all’ombra, si sentì male.
Eravamo sulla riviera ligure e il medico da cui lo accompagnai gli trovò
appunto il fegato ingrossato. Una cosa che il finlandesotto non si era mai
sentito dire. Considerate le quantità industriali di alcool, caffè, cioccolata
e salsicciotti possibilmente fritti nel burro che i finlandesi ingeriscono
quotidianamente pro capite fin dai tempi in cui la Nokia produceva solo stivali
di gomma, sospetto che il fegato ingrossato ce l'abbiano di serie. Una volta
che avevo dei doloracci dalla parte del fegato, mi fecero un’ecografia. I dolori
rimasero inspiegati, anzi, il medico mi disse estasiato: "Che fegato in
forma! Si VEDE che non bevi!". Alla fine i doloracci me li fece passare
uno stregone chiropratico, senza spiegarmi a che fossero dovuti. Sono sicura
che se fossi andata dalla dottoressa Arborio, avrebbe trovato ingrossato il mio
fegato da manuale.
La doccia letale
In
Italia c’è una leggenda, che anch’io prendevo per oro colato quand’ero giovane
e ingenua e non avevo visto il mondo: che farsi il bagno o la doccia dopo
mangiato ”blocchi la digestione”.
Una
mia amica italiana anche lei residente nel paese dei mille laghi, insospettita
dal comportamento dei rozzi nordici che si buttano in acqua calda, fredda o
gelida che sia, in qualsiasi momento del giorno e della notte, ha chiesto a suo fratello medico se esista veramente il
leggendario ”blocco della digestione” o "congestione" che dir si
voglia. Lui ha ammesso di non averlo mai incontrato nei suoi studi e le ha
fornito una spiegazione plausibile: se si fa esercizio fisico mentre il sangue
affluisce allo stomaco per la digestione, può succedere che qualche muscolo
rimanga a secco e venga un crampo. Se questo accade mentre si sta nuotando dove
non si tocca, i risultati possono essere fatali. Perciò non si deve nuotare
subito dopo un pasto abbondante.
Dall'azzurro
mare profondo alla vasca da bagno ce ne corre, ma la fantasia apprensiva delle
mamme italiane copre la distanza con un balzo e fornisce ai giovani virgulti un
buon motivo per rimandare il bagnetto alle calende greche.
Fuori
dell'Italia nessuno si è mai sentito male per aver fatto la doccia dopo
mangiato. Quanto ad affogare, i rozzi nordici non affogano mai, tranne quando
si buttano a mare, fiume o lago ubriachi - il che accade ahimé abbastanza
spesso.
La congiura antipiede
Uno
dei pregiudizi mediterranei più sorprendenti è l'antipiedismo. C'è gente aperta
e libera che in pubblico si toglierebbe allegramente le mutande, ma le scarpe
no. Nemmeno la popò è più ritenuta cosa sporca ed impura, ma i piedi sì. Che
hanno fatto questi poveri piedi per meritare tanto odio? Ho sentito dire che
puzzano. Passatevi un piede sulla coscienza: se puzzano, a che è dovuto? Forse
puzzano i piedi di chi fa la doccia solo venti ore dopo aver mangiato e che
dalla mattina alla sera tiene le infelici estremità sigillate in due ermetici
contenitori di cuoio o meglio ancora di gomma, con i quali, oltre a far
ammuffire i piedi, raccoglie la sporcizia della pubblica strada e poi la sparge
sul pavimento delle abitazioni private.
A
forza di tenerli nascosti e rinchiusi, i
piedi hanno assunto, oltre allo strano odore, strane implicazioni erotiche, al
pari dei capelli e dei nasi nascosti di certe donne musulmane.
Nei
paesi nordici e in alcuni paesi asiatici le scarpe si lasciano civilmente
all'ingresso e il pavimento si tiene pulito come la tavola su cui si mangia - o
quasi.
Dico
'quasi' perché a volte nell'adottiva Finlandia vedo gente zampettare in candidi
calzini sullo zerbino su cui ci si puliscono le suole delle scarpe prima di
lasciarle sull'apposita griglia, oppure in locali pubblici dove tutti gli altri
vanno in giro con le scarpe, magari lasciandosi dietro pozze di neve sciolta. A
quel punto la sporcizia della strada viene raccolta mediante i calzini e poi
introdotta all'interno delle calzature. Valli a capire.
Dentifricio & spazzolino
In
Italia i dentisti raccomandano di lavarsi i denti dopo ogni pasto, nei paesi
nordici invece i dentisti sono del parere che basti lavarseli la mattina (ahimé
PRIMA di colazione) e la sera prima di andare a dormire. I denti si cariano
tanto lì quanto qui, ma la fiatata di Superciuk non è niente al paragone di
quella di un uomo d'affari svedese - a meno che non faccia uso costante di
cicche allo xilitolo. Le hanno inventate proprio per facilitare i rapporti
internazionali.
Al fuoco!
Le
case finlandesi un tempo erano tutte fatte di legno e tutte avevano la sauna.
Va da sé che gli incendi erano all'ordine del giorno. Qui nel sud, invece, da
che tufo è tufo le case si costruiscono in pietra. I finlandesi hanno una paura
ancestrale del fuoco e l'hanno portata con sé nell'era dell'high tech.
L'organizzazione dei vigili del fuoco è fantascientifica rispetto alla nostra:
esistono ad esempio degli ufficiali del comune che eseguono periodici controlli
di sicurezza in tutti gli edifici pubblici e nelle ditte private. Se
necessario, questa specie di ispettori del fuoco ordinano di costruire nuove
uscite di sicurezza, sistemare gli estintori in luoghi più adatti, oliare le
porte antincendio, tenere sgombri i posti-autopompa nei parcheggi e via
discorrendo. In ogni appartamento ci deve essere un allarme antincendio, fumare
in casa e nelle scale è vietato in tutti i condomini; tutti devono avere in
cucina la speciale coperta spegnifiamma, pronta all'uso. Con questa
organizzazione non ci dovrebbe più essere un incendio nemmeno a buttare un
fiammifero acceso sulla moquette, e invece, anche se ormai la maggior parte
delle case sono fatte di cemento, gli incendi continuano a divampare
quotidianamente, come il fuoco non capisse che il cemento non è legno.
L'incendio
tipico, mi ha riferito una mia amica che appunto fa l'ispettrice presso i
vigili del fuoco, è quello causato dall'uomo di mezza età che si addormenta
ubriaco con una sigaretta accesa davanti a un vecchio televisore acceso su un
divano bisunto.
Interessante
che in Italia, dove nessuno controlla niente, gli incendi siano molto più
frequenti nei boschi che nelle città. Come se il fuoco, come un cane, corresse
dietro a chi ha paura.
Pane, burro e fosfati
Lavare
i piatti non è la stessa cosa che lavare i piatti. Al sud si usa uno
straccetto, al nord uno spazzolino. C'è chi mette tutto nel lavello e poi lo
stappa, c'è chi lava tutto in una bacinella e poi butta l'acqua nel wc. Nelle
isole britanniche non si usa risciacquare le stoviglie: le si mette ad
asciugare ancora insaponate. I detersivi per piatti sono evidentemente ritenuti
commestibili. Immagino che nessun medico britannico attribuisca disturbi
all'endemica detersivofagia: la danno talmente per scontata che non la vedono.
Conclusioni
Con
questo caldo e la pressione sotto le ciabatte non ho la forza di trarre
conclusioni, perciò, cari quattro o cinque lettori, traetevele da voi.
Spazio
(e-mail) per le vostre conclusioni
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